Opera buffa di Gaetano Donizetti rappresentata per la prima volta al Teatro del
Fondo di Napoli il 29 giugno 1822. La vicenda consiste in un piccolo intrigo
amoroso che prende l'avvio da una lettera anonima inviata da Melita
(mezzosoprano), un'allegra vedovella, alla contessina Rosina (soprano); nella
lettera il capitano di marina Filinto (tenore), di cui è segretamente
innamorata la vedovella e che è fidanzato con Rosina, viene accusato di
essere già sposato con una ragazza di Trieste. È un duro colpo per
Rosina ormai in procinto di maritarsi con Filinto. Appena i due si incontrano
scoppia un aspro litigio; la faccenda si complica quando viene accusata quale
autrice della lettera anonima la cameriera di Rosina, Lauretta (soprano). Le
lacrime della povera ragazza ingiustamente incolpata, finiscono col toccare il
cuore di Melita che, alla fine, si decide a confessare la propria colpa
dichiarandosi autrice della lettera. La generosa contessina Rosina perdona la
rivale e tutto finisce fra la gioia di tutti. Nell'opera, formata da quindici
numeri musicali, sono da segnalare l'aria di Filinto, la cavatina di Melita, il
breve preludio e il rondò finale.